Network Time Protocol daemon (Italiano)
Questo articolo descrive come configurare ed eseguire NTPd (Network Time Protocol daemon), il metodo più diffuso per sincronizzare l'orologio software di un sistema GNU/Linux con dei time server utilizzando il Network Time Protocol; se appositamente configurato, NTPd può far funzionare il computer stesso come un time server.
Installazione
Installare ntp, disponibile nei repository ufficiali.
Configurazione
/etc/ntp.conf
, che dovrebbe far funzionare NTPd senza apportare alcuna configurazione.Configurare la connessione per server NTP
La prima cosa che bisogna definire in /etc/ntp.conf
sono i server con cui il computer dovrà sincronizzarsi.
I server NTP sono classificati in un sistema gerarchico con vari livelli chiamati stratum: i dispositivi che sono considerati sorgenti indipendenti dell'orario sono classificati come stratum 0; i server direttamente connessi ai dispositivi stratum 0 sono classificati come stratum 1; i server connessi a loro volta a dispositivi stratum 1 sono classificati come stratum 2 e così via.
È necessario comprendere che lo stratum di un server non può essere considerato un'indicazione della sua precisione o affidabilità. Tipicamente, per scopi generici di sincronizzazione sono utilizzati server dello stratum 2: a meno che non si conoscano già i server a cui connettersi, è bene utilizzare quelli forniti da pool.ntp.org (link alternativo) scegliendo il pool di server più vicino alla propria posizione geografica.
Le seguenti linee sono un esempio:
/etc/ntp.conf
server 0.pool.ntp.org iburst server 1.pool.ntp.org iburst server 2.pool.ntp.org iburst server 3.pool.ntp.org iburst
L'opzione iburst
è consigliata, e invia una serie (burst) di pacchetti solo se non riesce ad ottenere una connessione al primo tentativo. L'opzione burst
agisce sempre così, anche al primo tentativo, e non dovrebbe essere mai usata senza un'esplicita autorizzazione, perché potrebbe causare l'inserimento in blacklist.
Configurare il proprio server NTP
Se si sta configurando un server ntp, è necessario aggiungere local clock come server, in maniera che, nel caso il computer perda la connessione ad internet, non smetta comunque di inviare l'orario al network; è bene aggiungere localhost come un server stratum 10 (utilizzando il comando fudge) in maniera che non sia mai usato a meno che sia perso l'accesso ad internet:
server 127.127.1.0 fudge 127.127.1.0 stratum 10
La prossima cosa da fare è definire le regole che permetteranno ai vari client di connettersi al servizio (anche localhost è considerato un client) utilizzando il comando restrict; nel file dovrebbe già essere presente una linea simile a questa:
restrict default nomodify nopeer
Questa linea nega a chiunque il permesso di modificare qualunque cosa ed impedisce di interrogare lo stato del time server: nomodify
impedisce la riconfigurazione di ntpd (con ntpq oppure ntpdc) e noquery
impedisce il dumping dei dati da ntpd (sempre con ntpq oppure ntpdc).
È possibile aggiungere anche altre opzioni:
restrict default kod nomodify notrap nopeer noquery
noserve
per fermare il serving time.La documentazione completa per l'opzione "restrict" è reperibile in ntp.conf(5). Per istruzioni dettagliate vedere https://support.ntp.org/bin/view/Support/AccessRestrictions.
La linea seguente serve ad indicare a ntpd cosa può attraversare il proprio server; la seguente riga è sufficiente se non si sta configurando un server NTP:
restrict 127.0.0.1
Se si vuole forzare la risoluzione DNS al namespace IPv6, scrivere -6
davanti all'indirizzo IP o l'host name -4
forza l'IPv4), ad esempio:
restrict -6 default nomodify nopeer restrict -6 ::1 # ::1 is the IPv6 equivalent for 127.0.0.1
A questo punto rimane solo da aggiungere il percorso del file per il drift (che tiene conto della deviazione dell'orario di sistema) ed eventualmente il percorso del file di log:
driftfile /var/lib/ntp/ntp.drift logfile /var/log/ntp.log
Una configurazione basilare, sarà simile a questa (tutti i commenti sono stati eliminati per chiarezza):
/etc/ntp.conf
server 0.pool.ntp.org iburst server 1.pool.ntp.org iburst server 2.pool.ntp.org iburst server 3.pool.ntp.org iburst restrict default kod nomodify notrap nopeer noquery restrict -6 default kod nomodify notrap nopeer noquery restrict 127.0.0.1 restrict -6 ::1 driftfile /var/lib/ntp/ntp.drift logfile /var/log/ntp.log
Altre risorse inerenti la configurazione NTP
Infine, mai dimenticarsi delle pagine di manuale: c'è la possibilità che ntp.conf(5) possa rispondere a molti dubbi che siano rimasti (leggere anche le pagine di manuale correlate: man {ntpd|ntp_auth|ntp_mon|ntp_acc|ntp_clock|ntp_misc}
).
Utilizzo senza demone
Per sincronizzare l'orologio di sistema una sola volta, senza avviare il demone NTP, eseguire:
# ntpd -qg
Questo ha lo stesso effetto del programma ntpdate
, che ora è deprecato.
L'opzione -g
permette di spostare l'orologio oltre la soglia di panico (15 minuti di default) senza un avvertimento. Si noti che la compensazione è anormale e potrebbe indicare un'errata impostazione del fuso orario, il guasto del chip orologio, o semplicemente un lunghissimo periodo di abbandono. Se in questi casi non si vuole impostare l'orologio e riportare l'errore in syslog, rimuovere -g
.
Dopo aver aggiornato l'orologio di sistema, per salvare l'ora nell'orologio hardware per mantenerlo al riavvio:
# hwclock -w
Sincronizzare una volta in fase di boot
- Utilizzare questo metodo è fortemente sconsigliato su server e in generale su macchine che devono funzionare continuativamente per periodi maggiori di 2 o 3 giorni, infatti l'orologio di sistema viene aggiornato solo una volta durante il boot.
- Lanciare
ntpd -qg
come un evento di cron è da evitare assolutamente, a meno di essere perfettamente consapevoli del comportamento delle proprie applicazioni avviate in caso di modifiche istantanee dell'orologio di sistema.
Se si vuole sincronizzare l'orologio di sistema ogni volta che il sistema si avvia, si può aggiungere la riga ntpd -qg &
al proprio /etc/rc.local
. Vedere Autostarting per i metodi alternativi:
ntpd -qg &
Si dovrebbe anche aggiungere il demone hwclock
al proprio DAEMONS array, a meno che qualcos'altro, ad esempio un altro sistema operativo in dual boot, non aggiorni già l'orologio hardware. Vedere System time#Hardware clock per maggiori informazioni.
Affinché questo metodo funzioni è necessario fare in modo che, quando rc.local
viene eseguito, la connessione di rete sia già stata inizializzata (ad esempio, non si dovrebbero avere in background demoni correlati alla rete in /etc/rc.conf
)
Se per qualche ragione non si vuole eseguire il demoone hwclock
, aggiungere le seguenti linee in /etc/rc.local
al posto di ntpd -qg &
:
{ ntpd -qg; hwclock -w; } &
Questa sintassi fà in modo che entrambi i comandi siano eseguiti in background, ma assicura che vengono eseguiti in ordine (e non contemporaneamente). Si noti che eseguir il comando hwclock -w
all'avvio, non è equivalente all'esecuzione del demone {{ic|hwclock}, che esegue invece hwclock --adjust
allo spegnimento.
Note that running the hwclock -w
command at boot is not equivalent to executing the hwclock
daemon, which instead runs hwclock --adjust
at shutdown.
Avvio come demone
Avvio di ntpd sysvinit
ntpd imposta la modalità 11 minuti, che sincronizza l'orologio di sistema con l'hardware ogni 11 minuti. Il demone hwclock misura l'orologio hardware e lo sincronizza, creando conflitti con ntpd.
Fermare il demone hwclock (se in esecuzione):
# rc.d stop hwclock
Avviare il demone ntpd:
# rc.d start ntpd
Aggiungere ntpd alla lista DAEMONS per avviarlo automaticamente al boot e assicurarsi di disabilitare hwclock:
/etc/rc.conf
DAEMONS=(... !hwclock ntpd ...)
Abilitare demone ntpd sul sistema Native systemd
E' possibile abilitare il demone ntpd all'avvio con il seguente comando:
# systemctl enable ntpd
Oppure, in alternativa, utilizzare:
# timedatectl set-ntp 1
Controllare se il demone sta sincronizzando correttamente
Utilizzare l'utility ntpq per visualizzare la lista dei peers configurati:
$ ntpq -np
Il ritardo, l'offset e le colonne jitter dovrebbero essere diverse da zero. I server ntpd che si stanno sincronizzando sono preceduti da un asterisco.
NetworkManager
ntpd può essere acceso/spento a seconda della connessione internet attraverso l'uso dei dispatcher script di NetworkManager. È possibile installare gli script necessari dal repo [community]:
# pacman -S networkmanager-dispatcher-ntpd
Esecuzione in chroot
Editare /etc/conf.d/ntpd.conf
e modificare
NTPD_ARGS="-g -u ntp:ntp"
in
NTPD_ARGS="-g -i /var/lib/ntp -u ntp:ntp"
Quindi, editare/etc/ntp.conf
per cambiare il percorso del driftfile ed indirizzarlo alla directory chroot, anzichè alla cartella radice reale. Cambiare:
driftfile /var/lib/ntp/ntp.drift
in
driftfile /ntp.drift
Creare un ambiente chroot adatto, di modo che getaddrinfo() funzionerà creando idonee cartelle e file (da root):
# mkdir /var/lib/ntp/etc /var/lib/ntp/lib /var/lib/ntp/proc # touch /var/lib/ntp/etc/resolv.conf /var/lib/ntp/etc/services
ed esegueno il collegamento-montaggio dei suddetti file:
/etc/fstab
... #ntpd chroot mounts /etc/resolv.conf /var/lib/ntp/etc/resolv.conf none bind 0 0 /etc/services /var/lib/ntp/etc/services none bind 0 0 /lib /var/lib/ntp/lib none bind 0 0 /proc /var/lib/ntp/proc none bind 0 0
# mount -a
Infine, riavviare nuovamente il demone:
# rc.d restart ntpd
E' relativamente difficile essere sicuri che la configurazione driftfile sta funionando, senza attendere un po' di tempo, perchè ntpd non legge né scrive molto spesso. Se qualcosa è andato storto, si registrerà un errore; se funziona tutto bene, il timestamp si aggiornerà. Se non si ottengono errori dopo un'intera giornata ed il timestamp viene aggiornato, si dovrebbe essere sicuri del successo.
Alternative
Possibili alternative ad NTPd sono Chrony, una connessione dial-up semplice e specificatamente progettata per sistemi che non sono sempre online, e OpenNTPD, parte del progetto OpenBSD e attualmente non mantenuto per Linux.
Vedere anche
- System time (per maggiori informazioni sulla gestione del tempo nel computer)